Tutto passa e tutto rimane, ma nostro dovere è di passare, di passare tracciando delle strade, delle strade sul mare. Viaggiatore, il cammino son le tracce dei tuoi passi. E' tutto, Viaggiatore, non c'è cammino, è camminando che si fa il cammino.

Antonio Machado
 

Andare dallo Psicologo o dallo Psicoterapeuta: perché?

Lo sviluppo e la vita sono di per sé una successione di momenti critici e in alcuni casi possono emergere difficoltà che sono del tutto fisiologiche, destate dalla necessità di raggiungere un nuovo livello di adattamento e quindi un certo equilibrio, comunque, sempre quasi stazionario, come affermava Lewin (1972). La nostra capacità di adattamento a particolari fasi della vita, la possibilità di gestire nuove situazioni o di creare dei cambiamenti può, così, essere messa a dura prova.


Sentire di non avere un equilibrio psicologico, di essere alle prese con un disagio che non si riesce a gestire da soli non significa essere “matti”. Sentire che “qualcosa non va” non è indice di follia, ma di salute mentale, perché il nostro Io ci manda un segnale di allarme, suona un campanello per chiederci di occuparci della nostra salute psicologica.

Se occuparsi della propria salute fisica sembra naturale e non sanzionato da giudizi altrui, preoccuparsi della propria salute psicologica sembra ammettere di essere pazzi e questo riduce l’accesso ai servizi psicologici. Essere continuamente schiacciati dall’ansia, dall’insonnia, essere sempre disturbati da problemi fisici come mal di testa, dermatiti, coliti che nessun esame medico è riuscito a chiarire, non trovare soddisfazione in ciò che si fa, ma non riuscire neppure a trovare qualcosa che ci entusiasmi, superare un lutto o la fine di una relazione, non riuscire a crearne di nuove sono solo alcune delle situazioni che richiedono uno spazio per sé in cui potersi fermare per capire, per essere consapevoli di sé vivendo il momento attuale in modo più presente a sé stessi.

Quello che ci spaventa di più è proprio ciò che ci può far stare meglio ossia l’essere consapevoli delle nostre difficoltà, dei meccanismi di interpretazione della realtà che si attivano automaticamente di fronte a certe situazioni e che ci conducono a comportarci sempre nel medesimo modo nella speranza che qualcosa cambi nello scenario che inevitabilmente si ripresenta come il medesimo e il frustrante già noto.

Il percorso di terapia si avvale di una relazione, di un incontro del quale non può essere indicata in anticipo la durata, ma che prevede costantemente il confronto con lo specialista con cui dedidere se intraprendere una psicoterapia o avviare un progetto a medio termine.

La Psicoterapia diviene un momento prezioso, nel quale esercitare modalità di pensiero che si avvalgono delle risorse del nostro mondo interno, rendendoci più ricchi nel rapporto con noi stessi e con gli altri. La terapia è un autentico atto di conoscenza di sé che dimostra l’amore che ognuno di noi ha per se stesso che richiede una forte motivazione, dato che richiederà l’investimento di tempo e denaro e un forte coinvolgimento emotivo. Attraverso l’uso della parola e non delle azioni, la  terapia consente di mettere in parole i pensieri che sentiamo come pericolosi, proibiti potendone avere meno paura, perché visionati dai processi mentali superiori.